Storia
Storie, Leggende, Racconti Sui Raminghi
La Caccia ai Briganti - Racconto di Yosef Hungarid, paesano del Villaggio
Quella notte il Ducato ed i suoi boschi erano più lugubri del solito. Eh sì, pioveva che il ciel la mandava! Eravamo in una dozzina. Tutti armati di fiaccole e forconi e di buona volontà. Da qualche giorno una banda di briganti scorrazzava per il Ducato. Non erano i soliti ladri. Questi uccidevano a volontà senza alcun motivo e si dichiaravano i padroni di tutto il Ducato. Noi ci siamo organizzati come potevamo ed abbiamo deciso di andare nel loro covo e sgominare quella marmaglia una volta per tutte. Loro erano appena cinque. Eravamo più del doppio ma avevamo una gran paura. Camminavamo silenziosi gli occhi ben aperti. E più di una volta abbiamo sussultato quando qualcuno diceva di vedere delle Ombre muoversi silenziose a circa una ventina di metri da noi, tra gli alberi, come se ci seguissero. Ombre umane, non lupi anche se sembravano muoversi silenziosi come queste. Comunque nessuno osò andar a controllare e tutti prendemmo l'accaduto come un miraggio dato dalla paura. Arrivammo alla caverna ai piedi delle montagne dei Draghi che era notte fonda. Aveva smesso di piovere e stranamente gli animali notturni cantavano attorno alla caverna. Nessuna luce era dentro. Restammo qualche minuto fuori da essa, in cerchio a circa una ventina di metri dalla caverna. e nuovamente qualcuno di noi giurò di aver visto due figure umanoidi ed ammantate uscire da essa. Subito prendemmo le armi ma c'era qualcosa che non tornava. se i briganti ci avevano visto perchè non erano venuti fuori? Insomma dopo tanto parlare entrammo nella caverna. E signori miei non potrò mai dimenticare lo scempio che trovammo. Qualcuno ci aveva preceduto. Il covo era tutto sotto sopra. A quanto pareva i briganti erano stati uccisi quasi tutti mentre dormivano. A qualcuno era stata tagliata la gola. Il capo era appeso a testa in giù su di una pertica di legno. Una spada spuntava dal suo petto per infilarsi in quel tronco di netto. Sotto di lui un cartello diceva "Così muoiono capovolti coloro che l'Equilibrio vogliono capovolgere". Non c'erano tracce di scontro ne di alcun altro passaggio. Nessuno rivendicò quel gesto nè sapemmo mai chi fossero quelle figure che uscirono dalla caverna.
Racconto di un viandante passato una notte al Rifugio
Oh sì signori! Ricordo tutto di quella sera! Vedete io viaggio molto e ogni tanto adoro fermarmi in piccoli villaggi, sapete quelli dove si trova gente ospitale quanto pericolosa, corruttibile anche se vogliamo, perchè i soldi certo non mi mancano, ma non crediate che per questo sia un essere spregievole e che... oh scusate divagavo! Comunque, dicevo. Quella sera mi ero fermato in quel dannato rifugio. Stavo bevendo il mio bel calice di vino, rosso ovviamente perchè con la carne di cinghiale arrostita e speziata va solo il vino rosso, magari meglio corposo ma decisamente meglio del bianco o di qualunque altra bevanda dato che come sapete anche voi... Sì.. sì.. d'accordo torno a raccontare! Che modi! Insomma tutto procedeva tranquillo. Il Rifugio era del tutto deserto. Vi erano dei loschi figuri ammantati, tre in tutto, seduti ad un tavolo. Impossibile riconoscere il loro volto. era una serata tranquilla insomma. tutto procedeva bene quando ad un tratto entra un ragazzino che sembrava tutto impaurito. Ed inizia a correre verso le scale che portano alle stanze, che in effetti non sono comodissime ma ci si può sempre adattare... e... sì. Poco dopo entrano due uomini. Portavano un'insegna reale sul mantello e hanno detto di esser guardie. Io ho continuato a mangiare. Ma mentre queste guardie entrano e vanno verso il ragazzino ecco gli i tre uomini si alzano. due di loro si mettono davanti le due guardie e la terza figura invece chiude la porta. E queste figure senza nulla dire estraggono le loro armi. Le guardie si sono fermate ed hanno estratto le loro. Signori è stato un colpo per il mio povero cuore. Le guardie hanno spiegato che il ragazzino era un ladro, un bifolco. E queste figure ammantate non hanno risposto nulla. Allora le guardie hanno chiesto gentili di spostarsi e di lasciar compiere il loro dovere! E sapete cosa hanno risposto quei figuri? Nulla. Assolutamente nulla! Le guardie allora hanno provato ad usare le maniere forti. Ed hanno attacco quei bastardi ammantati. questi due hanno parato il colpo delle due guardie ed un secondo dopo una ddelle guardie si accasciava a terra colpita in testa dall'elsa della spada del terzo figuro, piombato alle loro spalle. L'altra guardia, vedendosi in pericolo ed in inferiorità ha abbandonato le armi chiedendo chi fossero. E quelli hanno solo risposto "Raccogli i cocci e vattente dal Ducato" E la guardia l'ha fatto! Come potete immaginare ho subito lasciato quel luogo per andarmene con le guardie e uscendo ho sentito i tre figuri che ridevano dell'accaduto assieme al ragazzino! Inconcepibile signori. Inconcepibile!